Calila e Dimna by Kader Abdolah

Calila e Dimna by Kader Abdolah

autore:Kader Abdolah [Abdolah, Kader]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788870911381
editore: © 2010 Iperborea
pubblicato: 2024-07-26T22:00:00+00:00


Hekayat

Ho sentito dire che una volta, nella regione dove vivevano gli elefanti, non aveva piovuto per molto tempo, per cui i fiumi non scorrevano più e i laghi erano asciutti. Gli elefanti andarono dal sultano a lamentarsi della siccità. Il sultano incaricò alcuni di loro di fare tutto il possibile per trovare una fonte d'acqua.

Gli elefanti andarono dappertutto alla ricerca d'acqua. Dopo molto tempo trovarono finalmente un piccolo lago, che si chiamava laghetto di Manem.

Il sultano decise di trasferirsi lì. In realtà quel territorio apparteneva ai conigli, ma il sultano non volle sentire ragione. Gli elefanti arrivarono in massa e presero possesso del territorio dei conigli, molti dei quali morirono, schiacciati sotto le loro zampe, mentre molti altri rimasero feriti.

Il giorno dopo furono i conigli a riunirsi e ad andare dal loro re a lamentarsi della presenza degli elefanti.

"Ogni volta che si muovono schiacciano molti di noi con le loro enormi zampe", dissero. "Che cosa possiamo fare?"

"Ci sto pensando anch'io e prenderò una decisione, ma se qualcuno ha un buon consiglio da darmi, venga a trovarmi."

Un coniglio di nome Piruz, che il re conosceva per la sua astuzia, si alzò in piedi e gli domandò se poteva parlargli.

Il sultano lo ricevette con benevolenza e lo ascoltò.

"Ho un'idea, ma è necessario che il sultano abbia totale fiducia in me. Mandatemi dagli elefanti come vostro messaggero e lasciatemi la libertà di vedere se posso mettere in atto il mio piano."

"Ti conosco e mi fido completamente di te. Ti nomino mio messaggero, ma tu sai bene che un messaggero è come se fosse la mente, il cuore e la bocca del sultano. Ti dò piena libertà, hai la mia benedizione, va' e cerca di realizzare il tuo piano."

Il coniglio Piruz aspettò che la luna uscisse dal buio e illuminasse la terra con i suoi raggi. Poi partì.

Quando raggiunse il luogo in cui gli elefanti dormivano tutti insieme, disse tra sé: "Non posso andare oltre, c'è il grosso rischio che io finisca improvvisamente sotto una delle loro zampe. Salirò in cima a un'altura e da lì metterò in atto il mio piano."

Salì su una collina, si rivolse agli elefanti e chiese chi fosse il loro re.

"Parla!" disse il re degli elefanti.

"Sono il rasul della luna", disse il coniglio. "Un rasul è colui che porta un messaggio e interpreta il pensiero di un'altra persona. Perciò deve sentirsi al sicuro per svolgere il suo compito, anche quando usa parole dure."

"Quale messaggio ci porti?" domandò il re.

"Ha detto la luna: chi calpesta i diritti dei deboli si sbaglia se crede di essere forte e in quel modo mette in pericolo la sua vita. Perché un giorno calpesterà i diritti di qualcuno più forte di lui e ciò avrà conseguenze fatali. Ora tu, re degli elefanti, sei convinto che tutti gli animali siano più deboli di te, sei così orgoglioso da pensare di aver diritto a tutto e sei arrivato al punto di impadronirti di un lago che porta il mio nome. I tuoi elefanti l'hanno così intorbidato che le sue acque chiare sono diventate scure come la notte.



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